Automotive italiano: stato dell’arte e prospettive alla luce delle nuove norme di omologazione WLTP. Retrofit elettrico e le nuove strategie per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Nonostante la recente crisi finanziaria e i successivi anni di stagnazione economica, il mercato dell’auto in Europa continua a crescere con numeri piuttosto incoraggianti. Le prospettive future del settore automobilistico italiano.

Il mercato dell’Automotive si trova al centro di un cambiamento epocale, una trasformazione completa del settore dei trasporti pubblici e privati che porterà verso una nuova mobilità ecologica e sostenibile guidata dalla tecnologia.

Le aziende dovranno adeguarsi agli standard richiesti dalla nuova Industria 4.0, attraverso ingenti investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo. L’auto del futuro si sposterà sempre di più da prodotto a servizio, perciò sarà necessario interpretare tale cambiamento e puntare allo stesso tempo sulle esportazioni nel mercato globale.

Uno dei segnali più incoraggianti per il mercato europeo dell’auto è la crescita delle immatricolazioni di veicoli ad alimentazione alternativa. La crescita delle immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa è dovuta a diversi fattori, tra cui le politiche europee di riduzione delle emissioni inquinanti legate ai trasporti, la diffusione dei carburanti alternativi e delle stazioni di ricarica nella rete distributiva e le misure di sostegno promosse dai governi dei singoli Stati europei.

Immatricolazioni auto nel 2018 in Italia

In Italia le immatricolazioni auto nel 2018 hanno fatto registrare un lieve calo (– 3,11%) rispetto al 2017. Sono state 1.919.025 le vetture immatricolate nell’anno appena terminato, in rapporto al 1.971.345 del 2017, facendo segnare così una perdita del 3,1%. Un anno partito bene e poi crollato nell’ultima parte, con l’introduzione delle nuove norme di omologazione WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure), nonostante un incremento del 2% nel corso dell’ultimo mese di dicembre.

Il settore dell’Automotive è trainato dall’autonoleggio, comparto che ormai rappresenta il 45,2% del mercato e risulta in crescita nell’ultimo anno di oltre il 20%. La formula del noleggio a lungo termine mostra numeri in forte aumento, sia per quanto riguarda i veicoli per le flotte aziendali che i nuovi servizi per privati e liberi professionisti.

Autocarri con alimentazione alternativa

Per quanto riguarda gli autocarri, nonostante la crescita, vi è da dire però che gli autocarri con alimentazione alternativa rappresentano ancora una quota marginale del totale del parco circolante di autocarri. Secondo gli ultimi dati Aci disponibili, infatti, la quota di autocarri con carburanti alternativi nel nostro Paese è del 3,3%. Ciò vuol dire che vi è ancora ampio margine per la crescita di questo tipo di motorizzazioni. Un aumento della loro quota potrebbe contribuire ad abbattere in maniera significativa l’impatto ambientale del settore dei trasporti su strada.

Per rendere il parco circolante degli autocarri più green occorre, però, anche adottare una serie di comportamenti virtuosi: revisioni obbligatorie per legge, interventi di manutenzione e controlli sistematici sullo stato di usura e della pressione di gonfiaggio dei pneumatici, che hanno una notevole influenza sul consumo di carburante di un veicolo e sulle sue emissioni di CO2.

La transizione ad una mobilità sempre più “pulita” deve trovare il punto di equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la sostenibilità per l’industria europea che produce mezzi pesanti e per la filiera dell’automotive. Purtroppo la strada imboccata dal Parlamento, che ha fissato l’obiettivo di tagli insostenibili di emissioni di CO2 del 20% entro il 2025 e del 35% entro il 2030, non va in questa direzione.

Futuro: scenari di mobilità elettrica e rinnovo parco circolante

Gli scenari della mobilità futura impongono cambiamenti dirompenti non solo tecnologici ma anche strutturali e sociologici, che è necessario assecondare, accompagnare e supportare in modo sinergico e trasversale.

Ad ostacolare la crescita del settore sono poi le preoccupanti legislazioni europee di riduzione delle emissioni della CO2 al 2030, che fissano obiettivi irragionevoli da raggiungere senza un cambio radicale non solo della produzione ma soprattutto del mercato e delle abitudini di acquisto.

Il futuro va programmato per gestire in modo intelligente e graduale la transizione verso la mobilità elettrica. Bisogna individuare i vuoti della filiera per sviluppare in Italia attività manifatturiere legate all’elettrificazione e ai nuovi servizi di mobilità.

La possibilità di ridurre le emissioni inquinanti certamente continuerà nei prossimi anni, ma sarà fortemente condizionata dalla rapidità con la quale verrà rinnovato il parco applicando il principio della neutralità tecnologica.

Per rilanciare il settore le scelte strategiche politiche devono salvaguardare le forme di sostegno esistenti, in grado di favorire lo spostamento del sistema dei trasporti verso un futuro concretamente più sostenibile, mantenendo gli strumenti per realizzare politiche efficaci di sostegno al rinnovo del parco circolante, quali possono essere il superammortamento e l’iperammortamento.

Retrofit elettrico: converte le auto e dà lavoro alle officine.

Una risposta ai sostenitori della prematura scomparsa delle automobili accusate di essere “sporche” arriva da un’interessante iniziativa in grado di dare nuova vita non solo alle automobili stesse ma anche alla filiera. Il Decreto del Ministero dei Trasporti. n 219 del 1° dicembre 2015 consente, infatti, di convertire i veicoli dotati di motore a combustione in veicoli elettrici. La conversione è possibile per le categorie M, che sono i veicoli, leggeri e non, per il trasporto di persone, e N1, veicoli merci fino a 35 quintali di portata.

Il decreto “disciplina le procedure per l’approvazione, ai fini dell’omologazione, e le procedure di installazione di sistemi di riqualificazione elettrica” per veicoli nati con motore a scoppio.

Diversi i vantaggi economici e ambientali:

  • carburante (si percorrono 100 km. con 4,50 Euro di elettricità anziché 17,50 Euro di gasolio);
  • esenzione del bollo per 5 anni (dal 6 in poi si paga il 25% dei kW);
  • riduzione del premio assicurativo fino al 50%;
  • accesso illimitato nelle ZTL, ZSL, nei centri storici e turistici;
  • parcheggi gratuiti sulle strisce blu (nei comuni che hanno un regolamento in tal senso);
  • minore manutenzione della parte meccanica.

Le imprese e l’aftermarket vedranno l’apertura di un nuovo settore, interessante sia per le imprese produttrici dei componenti sia per le officine chiamate ad eseguire la riqualificazione elettrica dei veicoli (rimozione del motore termico e installazione del powertrian elettrico) e la loro manutenzione/riparazione.

Anche le imprese dell’autotrasporto potranno riqualificare il proprio parco (soprattutto i mezzi utilizzati nelle città) e lo stesso si può dire per le aziende di trasporto pubblico: entrambe potranno rinnovare il proprio parco pur evitando l’acquisto di nuovi veicoli.

Il decreto ha ormai da tempo pieno valore attuativo e abroga la vecchia disposizione che consentiva il cambio di alimentazione della propria vettura solo entro i primi 7 anni di vita, offrendo così all’utente la possibilità di avviare, in qualsiasi momento di vita del veicolo, tutte le procedure meccaniche e burocratiche per realizzare pienamente un retrofit valido e riconosciuto.

Dal punto di vista pratico, viene realizzato attraverso l’installazione di un kit composto da un motore elettrico, un convertitore di potenza, batterie che non soffrono di “effetto memoria” e un’interfaccia per la ricarica.

Con il test di “compatibilità elettromagnetica” possono essere sottoposti a retrofit anche i modelli più vecchi. E addirittura le auto d’epoca (categoria molto amata dagli appassionati e pertanto disposti a investire), sprovviste di impianto elettromagnetico, possono essere ammodernate aggiornandole dal punto di vista meccanico.

L’iter burocratico è estremamente semplice: sarà sufficiente seguire una nuova immatricolazione, esattamente come nei casi del GPL/METANO.

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